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Inghilterra-Israele: una task force per combattere il cyber crimine

L’Inghilterra chiede il supporto di Israele per risolvere il problema cyber security.

Dopo l’attacco che ha segnato il 2017 come l’anno dei ransomware, stiamo parlando di Wannacry ovviamente, sono state pubblicamente esposte le tante vulnerabilità del sistema sanitario inglese.

È stato un colpo duro per il governo inglese constatare il grado di arretratezza in tema di cyber security in cui naviga il Paese.

È stato aperto un vero e proprio caso, anche mediatico, in cui l’obiettivo era uno: implementare tutti gli aspetti legati alla cyber security.

Anche perché non si tratta “solo” del sistema sanitario ad essere compromesso.

Il governo ha presentato un rapporto, nel mese di agosto, in cui si presentava una situazione grave: le maggiori aziende e no-profit inglesi non sono adeguatamente preparate in tema di sicurezza informatica.

Come abbiamo detto in passato, si parla troppo poco di cyber security.

È un tema complicato, per alcuni persino noioso.

Ma che un Paese come l’Inghilterra sia così arretrato in questo settore è gravissimo.

Le conseguenze di Wannacry (per fare solo un esempio di ransomware ovviamente) hanno dimostrato i danni che possono riversarsi sulle persone reali quando entra in gioco un attacco informatico.

Il nuovo rapporto Inghilterra- Israele: una task force con uno scopo importantissimo.

Il recente clima politico che avvolge Israele non deve oscurare il fatto che, a livello tecnologico, Tel Aviv rimane un polo mondiale avanzatissimo.

Con aziende produttrici tra le migliori al mondo e un settore di ricerca sempre più all’avanguardia, è comprensibile come Israele sia vista come un “porto sicuro” quando si tratta di sicurezza informatica.

Ecco che allora l’Inghilterra ha deciso di chiedere una mano ad Israele, ospitando 12 start up israeliane che lavorano nell’ambito.

Queste start up, facendo parte di un programma internazionale chiamato “TeXchange” creato dall’ambasciata inglese in Israele, hanno affrontato di petto il discorso, portando le aziende inglesi a firmare già più di 20 accordi.

Un enorme passo avanti per un Paese europeo che finalmente comincia a discutere in materia di sicurezza informatica.

Possiamo fare allora una riflessione anche per il nostro Paese:

l’Italia è meravigliosa sotto molti aspetti, ma quando si parla di tecnologia è ormai consuetudine vederci sempre come uno step indietro rispetto a molti altri paesi. Le motivazioni possono essere le più svariate.

Tradizioni solide, mentalità radicate e difficili da intaccare, dispositivi spesso antiquati, poca conoscenza in materia, scarsissima ricerca…

Ognuno può avere la propria opinione in merito, ma la realtà risiedeb probabilmente nell’insieme di tutte queste motivazioni.

Possiamo fare qualcosa?

Beh ovviamente sì.

Possiamo affrontare anche noi il discorso.

Un po’ perché la situazione in cui ci siamo trovati davanti recentemente, con un’estate all’insegna dei ransomware, ha cominciato a smuovere le menti.

Un po’ perché il GDPR si sta avvicinando e a questo punto nessuno può evitare il discorso.

Per tutte quelle aziende che vogliono cominciare a mettere in sicurezza i propri dati e quelli dei clienti, Tekapp vi può aiutare.

Grazie ad anni di esperienza e ad uno scouting internazionale, possiamo offrivi le migliori soluzioni di cyber security.

Cominciate a difendervi!

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